Psicologa Clinica e dello Sviluppo, libera professionista. Psicodiagnosta Giuridico-Peritale. Consulente Tecnico di Parte/ danno psichico ed esistenziale



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Ansia – Panico – Paura

Nella pratica clinica , mi ritrovo spesso a confrontarmi con splendide e sensibili persone che però, da molti anni (anche decenni), hanno ridotto notevolmente le loro attività quotidiane come, ad esempio, guidare, andare a cena con amici, partecipare alle feste, fare viaggi, andare a cinema, o, nei casi più gravi, abbandonare il lavoro/università.

Alcuni, invece, hanno la necessità, per svolgere le normali attività, di farsi accompagnare da altri che ritengono essere “di fiducia”.

Hanno, in pratica, lentamente eliminato dalle loro vite tutte quelle attività che procurano benessere e crescita personale, oltre ad un senso di autonomia. Perchè? Accade frequentemente che i motivi sottostanti tali comportamenti scaturiscano da tutta una serie di sintomi fisici che si attivano proprio in quelle determinate circostanze, quali: improvvisa sensazione di soffocamento/asfissia e/o sensazione di sbandamento/svenimento e/o instabilità, tachicardia, accompagnati poi dalla paura di morire, impazzire, urlare, svenire.

Conseguentemente a ciò, chi prova tali orribili sensazioni, si ritrova, giustamente, a percorrere tutto un iter di accertamenti medici per risalire alla causa che invece è spesso diagnosticata di natura psicologica. L’errore più grave che si possa commettere in questi casi è restare inermi pensando che non ci siano soluzioni e così trascorrere la propria vita all’interno della gabbia delle proprie paure.

Quello che ci tengo fortemente a dirvi è che questi disturbi (ansia-attacchi di panico) sono frequentissimi e sono molto spesso RISOLVIBILI in poco tempo insegnando alle persone strategie mirate e personalizzate per affrontarli!

Se, quindi, siete a conoscenza di persone/amici/familiari che ne soffrono, spronateli a prendere i dovuti provvedimenti, informateli e non permettete che la loro vita scorra via così.

Il meccanismo che si instaura dopo la “resa” è che la persona inizia a percepirsi sempre più fragile, vulnerabile e finisce nel non credere più in se stessa oltre che ad ingigantire in modo abnorme le sue paure.

Capita, inoltre, che nel contempo possa coesistere o manifestarsi anche un disturbo depressivo. Non permettete che accada questo; divulgate l’informazione.

Saluti,
Dott.ssa Nevola Luciana

 

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